Qualche tempo fa sono andata a Macerata per conoscere personalmente e per la prima volta SI ( Silvano) e GI ( Giuliana) i re delle confetture marchigiane dai sapori perduti. Prugnoli, giuggiole, mele cotogne, fichi, uva, morici: date loro qualsiasi frutto (soprattutto quelli perduti che perfortuna hanno recuperato con amore e dedizione) e vi verrà restituita una deliziosa spalmabile.

 25 anni di Azienda Agricola Sigi

Marmellate e composte Azienda Agricola SigiParliamoci chiaro, non sei marchigiano se non hai assaggiato almeno una volta una confettura Sigi dai sapori perduti. Ma chi c’è dietro a tutto questo incredibile progetto e mondo “marmellatoso e gelatinoso”? Per scoprirlo non c’era occasione migliore di partecipare alla festa organizzata per i 25 anni di questa bella e buona realtà marchigiana. E vuoi non festeggiare con un cicchetto di quella che è una novità assoluta sul mercato: il giuggiolone!

Io sono partita dalla fine ma la serata era da gustare lentamente sin dalle prime ficcanti battute. Parliamo delle pillole di bon ton e cultura enogastronomica elargite durante tutta la cena da Carlo Cambi e consorte Petra Carsetti, commensali quanto mai graditi.

“Non c’è un prodotto di Sigi che non sia legato al mondo contadino. L’intuizione di fare cose che gli altri non fanno, recuperare cose che gli altri dimenticano, elevare ció che gli altri snobbano ha portato Sigi a ridare dignità, unicità e valore alla profonda cultura contadina. Il tutto con un processo che più dolce non poteva essere.” C.Cambi

Festa 25 anni Agricola Sigi Macerata

Alla ricerca del tempo perduto: una storia tutta da gustare

Sembrava di essere al cinema, in realtà eravamo comodamente seduti a tavola e ci siamo goduti uno spettacolo multisensoriale che scalda il cuore. Un emozionante rewind negli anni passati ( che pesca un po’ nell’immaginario di tutti noi marchigiani) dove ad ogni tappa evolutiva  dell’azienda veniva associato un sapore e dunque un piatto. E così si è partiti dai primi ricordi di Silvano che lascia un impiego pubblico per inseguire  insieme a sua moglie Giuliana un grande sogno: proteggere la biodiversità, salvaguardare frutti come la giuggiola, la visciola, il gelso nero, la cotogna e la mela rosa. Nasce così Sigi. E che sapore ha questo ricordo? Sa di tradizione, di casolare, di valori, di famiglia e dunque del piatto più povero e avvolgente della nostra cucina contadina: polenta con la sapa.

Menu degustazione Azienda Agricola SigiL’arrivo di Martina in azienda segna il passaggio alla seconda generazione di Sigi. Una ventata di novità che viene celebrata con un piatto esoso, estroso (e rischioso vista la prevalenza di una spiccata nota dolce): risotto con visciole al sole. Lo chef Paolo Paciaroni del Ristorante Villa Anitori di Loro Piceno con maestria riesce a bilanciare gli ingredienti e trova quell’equilibrio tra tradizione (rappresentata dal processo con cui si selezionano le visciole e si lasciano essiccare al sole per 40 giorni) e la voglia di accostamenti moderni e leggermente spiazzanti al palato.

assaggio prodotti Azienda Agricola SigiIl maialino è stato per me il piatto in assoluto più godurioso. La composta di giuggiole e anice secco è riuscita a dare un tono chic e gourmettoso a quel grassetto villico (ma orgasmico) del maiale. Chapeu.

Niente da dire  anche alla selezione di formaggi sapientemente accostati a marmellate e sottoli per un agrodolce che ha stuzzicato il palato e lo ha preparato per il gran finale. Crostata sbrisolona con confettura di morici esaltata dal protagonista della serata: il Giuggiolone.

Giuggiolone: un brindisi dal sapore e design unici

Giuggiolone per il 25 anni di Azienda Agricola SigiMille colori per mille bottiglie in vetro da riutilizzare a vita. Il piacere di possedere solo tu quel pezzo unico in quella particolare tonalità ( differente da tutti gli altri)  riempie di valore  il contenitore. Ma è il contenuto a fare la differenza. È un nettare che nasce dalle umili giuggiole o jujimi. E di cosa sa? Ha il sapore di infanzia, di quel frutto d’autunno dolciastro che noi bambini ghiottoni raccoglievamo e mangiavamo facendo a gara a chi lanciava il nocciolo più lontano. È un tuffo carpiato nel passato e in quel brodo di giuggiole dove si nuota sempre in punta di emozioni. Grazie a Silvano che con tenacia ha cercato per 8 lunghi la  ricetta e le dosi perfette.  Solo tre ingredienti: giuggiole mature, vino trebbiano e zucchero macerati insieme per quasi 3 anni che vanno a pescare nel cassetto dei ricordi di ognuno di noi e accendono la magia. Oro intenso e mielato per benpensanti, nostalgici e sognatori che va sorseggiato lentamente . Uno stile vintage che torna elegantemente di moda.

“E’ stata imbottigliata finalmente la dolcezza dei rapporti umani con un inebriante retrogusto di sogno”. C. Cambi

Azienda Agricola SI. GI. Contrada Acquevive, 25 Macerata

tel. 0733 283164 sito:  www.agricolasigi.it